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Dan Brown
CRYPTO
Traduzione di Paola Frezza Pavese
MONDADORI
Questo libro un'opera di fantasia. Personaggi e luoghi citati sono invenzioni
dell'autore e hanno lo scopo di conferire veridicit alla narrazione. Qualsiasi analogia
con fatti, luoghi e persone, vive o scomparse, assolutamente casuale.
www.danbrown.com
www.librimondadori.it
ISBN 88-04-55987-X
COPYRIGHT ¨ 1998 BY DAN BROWN
<¢> 2006 ARNOLDO MONDADORI EDITORE S.P.A., MILANO
TITOLO DELL'OPERA ORIGINALE
DIGITAL FORTRESS
I EDIZIONE GIUGNO 2006
Ai miei genitori... miei mentori, miei eroi
PROLOGO
Siviglia, Spagna ore 11.00
Plaza de Espana
Dicono che davanti alla morte tutto appare chiaro. Ensei Tankado in quel momento
cap che era vero. Mentre cadeva a terra, stringendosi il petto in preda al dolore,
comprese renormit del proprio errore.
Alcune persone, chine su di lui, cercarono di soccorrerlo; ma Tankado non chiedeva
aiuto: era troppo tardi, ormai.
Alz tremante la mano sinistra e allarg le dita. "Guardate la mia mano!" I volti tutf
intorno si fecero attenti, ma lui si rese conto che non capivano.
Portava un anello d'oro con un'incisione. Per un attimo, le lettere brillarono al sole
dell'Andalusia. Ensei Tankado sapeva che quella era l'ultima luce che avrebbe visto.
1
Erano sulle Smoky Mountains, nel loro bed and breakfast preferito. David le
sorrideva. "Dimmi, luce dei miei occhi, mi vuoi sposare?"
Dal letto a baldacchino, lei sollev lo sguardo e cap che quello era l'uomo giusto.
Per sempre. Mentre fissava quegli occhi verde scuro, cominci a squillare qualcosa
in lontananza, un campanello assordante che lo allontan da lei. Tese le braccia, ma
strinse solo il vuoto.
Fu il suono del telefono a svegliare completamente Susan Fletcher dal suo sogno.
Trattenendo il respiro, sedette sul letto e tast alla cieca in cerca del ricevitore.
ÆPronto?Ç
ÆSusan, sono David. Ti ho svegliata?Ç
Lei sorrise, rotolandosi nel letto. ÆStavo proprio sognando te. Vieni qui a
coccolarmi.Ç
Risata. Æç ancora buio, fuori.Ç
ÆMmm.Ç Un gemito sensuale. ÆA maggior ragione, vieni qui a coccolarmi.
Possiamo dormire un po' prima di partire per il Nord.Ç
David sospir, frustrato. ÆTi chiamo proprio per questo. Per il nostro viaggio.
Bisogna rinviarlo.Ç
Susan si scosse dal torpore. ÆCosa?Ç
ÆMi dispiace, ma devo partire immediatamente. Torno domani. Possiamo andare
via di primo mattino. Ci restano pur sempre due giorni.Ç
ÆMa ho prenotato!Ç protest Susan, amareggiata. ÆLa nostra vecchia camera allo
Stone Manor.Ç
ÆLo so, ma...Ç
ÆStasera doveva essere una serata davvero speciale, per festeggiare i nostri primi sei
mesi. Ricordi che siamo fidanzati, vero?Ç
ÆSusan...Ç David sospir. ÆNon posso entrare nei dettagli, adesso. C' una macchina
che mi sta aspettando. Ti chiamo dall'aereo e ti racconto tutto.Ç
ÆAereo? Ma cosa succede? Perch mai l'universit...Ç
ÆNon per l'universit. Ti spiego pi tardi, al telefono. Ora devo proprio andare, mi
stanno facendo fretta. Prometto di chiamarti.Ç
ÆDavid!Ç grid lei. ÆCosa...?Ç
Troppo tardi. Aveva riagganciato.
Susan Fletcher rimase sveglia per ore ad aspettare la sua chiamata, ma il telefono
non squill.
Pi tardi, quel pomeriggio, Susan sedeva depressa nella vasca da bagno. Si immerse
nell'acqua insaponata cercando di dimenticare Stone Manor e le Smoky Mountains.
"Dove pu essere? Perch non mi ha chiamata?"
L'acqua che le lambiva il corpo pass gradualmente da calda a tiepida, poi divent
fredda. Susan stava per uscire quando il cordless diede segni di vita. Si alz di scatto,
spruzzando acqua sul pavimento mentre afferrava il ricevitore abbandonato sul
lavandino.
ÆDavid?Ç
ÆSono StrathmoreÇ rispose una voce.
Susan si accasci. ÆAh.Ç Non riusc a nascondere la propria delusione. ÆBuongiorno,
comandante.Ç
ÆSperava in uno pi giovane?Ç ridacchi l'interlocutore.
ÆNo, signoreÇ rispose Susan, imbarazzata. ÆNon come...Ç
ÆCerto che lo .Ç Si mise a ridere. ÆDavid Becker una persona per bene. Non se lo
lasci sfuggire.Ç
ÆGrazie, signore.Ç
La voce del comandante si fece d'improvviso seria. ÆSusan, la chiamo perch ho
bisogno di lei qui, immediatamente.Ç
Lei cerc di mettere a fuoco. Æç sabato, signore. Di solito noi non...Ç
ÆLo soÇ rispose lui con calma Æma si tratta di un'emergenza.Ç
Susan si fece attenta. "Emergenza?" Non aveva mai sentito quella parola uscire dalla
bocca del comandante Strathmore. "Un'emergenza? In Crypto?" Era disorientata.
ÆS... signore.Ç Una pausa. ÆArrivo al pi presto.Ç
ÆPrima ancora.Ç Strathmore interruppe la comunicazione.
Susan Fletcher si avvolse in un asciugamano e sgocciol sui vestiti ordinatamente
ripiegati che aveva preparato la sera precedente: calzoncini sportivi, maglione per le
fresche serate in montagna e la lingerie comprata per l'occasione. Mestamente, apr
l'armadio, tir fuori una camicetta pulita e una gonna. "Un'emergenza? In Crypto?"
Mentre scendeva le scale, si chiese quale altro inconveniente avesse in serbo la
giornata.
Presto l'avrebbe scoperto.
2
Diecimila metri sopra un oceano in piena bonaccia, David Becker guardava
tristemente dal finestrino ovale del Learjet 60. Gli avevano detto che il telefono di
bordo era fuori uso, e quindi non avrebbe avuto la possibilit di chiamare Susan.
ÆChe ci faccio qui?Ç bofonchi tra s. La risposta era semplice: c'erano uomini ai
quali era impossibile dire di no.
ÆSignor BeckerÇ gracchi l'altoparlante. ÆArriveremo tra mezz'ora.Ç
Becker annu alla voce invisibile. "Splendido." Abbass la tendina parasole e cerc
di dormire, ma riusc soltanto a pensare a lei.
3
La Volvo di Susan si ferm all'ombra della rete di recinzione, alta tre metri,
sormontata da filo spinato. Una giovane guardia pos la mano sul tetto della vettura.
ÆTesserino identificativo, prego.Ç
Susan glielo porse e si prepar al solito mezzo minuto di attesa. L'agente pass il
tesserino in uno scanner, poi alz gli occhi. ÆGrazie, signora Fletcher.Ç Un
impercettibile segno con la testa, e il cancello si spalanc.
Ottocento metri pi in l, Susan ripet la procedura davanti a una recinzione
elettrificata altrettanto imponente. "Forza, ragazzi... sono passata di qui un milione di
volte."
Mentre si avvicinava aH'ultimo posto di controllo, una corpulenta sentinella con due
cani da guardia e il mitra diede un'occhiata alla sua targa e le fece cenno di
proseguire. Susan percorse Canine Road per altri duecento metri e poi entr nella
zona C del parcheggio per i dipendenti. "Inconcepibile" pens. "Ventiseimila
dipendenti, un budget di dodici miliardi di dollari e non riescono a fare a meno di me
per il weekend." S'infil nello spazio a lei riservato e spense il motore.
Attravers la terrazza panoramica ed entr nell'edificio principale, quindi super
altri due posti di controllo interni per arrivare infine al tunnel privo di finestre che
conduceva all'ala nuova. Una barriera per l'analisi vocale le blocc l'accesso.
NSA - NATIONAL SECURITY AGENCY
DIVISIONE DI CRITTOLOGIA
ACCESSO CONSENTITO SOLO AL PERSONALE AUTORIZZATO
La guardia armata sollev gli occhi. ÆBuongiorno, signora Fletcher.Ç
Susan sorrise stancamente. ÆSalve, John.Ç
ÆNon sapevo che venisse, oggi.Ç
ÆGi, neppure io.Ç Si sporse verso il microfono parabolico. ÆSusan FletcherÇ scand.
Il computer conferm all'istante le concentrazioni delle frequenze della sua voce e il
cancello si apr per lasciarla entrare.
La guardia ammir Susan mentre si avviava lungo il passaggio di cemento. Not che
il suo sguardo deciso, color nocciola, oggi appariva distante, ma le guance avevano
un colorito acceso e i capelli ramati le sfioravano vaporosi le spalle. Si lasciava
dietro un vago profumo di borotalco Johnson's Baby. La guardia percorse con lo
sguardo il busto snello - sotto la camicetta bianca, il reggiseno in trasparenza -, la
gonna cachi al ginocchio e infine... le gambe, le famose gambe di Susan Fletcher.
"Difficile credere che portino in giro un Qi di 170" rimugin l'uomo.
La fiss a lungo, poi scosse la testa quando la vide sparire in lontananza.
Mentre raggiungeva la fine del tunnel, Susan si trov la strada sbarrata da una porta
ad arco. Un'enorme scritta: CRYPTO.
Con un sospiro, infil la mano nell'alloggiamento della tastiera e digit il PIN a
cinque cifre. Pochi secondi dopo la lastra d'acciaio da dodici tonnellate cominci a
schiudersi. Cerc di concentrarsi, ma i pensieri la riportarono a lui.
David Becker. L'unico uomo che avesse mai amato. Il pi giovane professore di
ruolo della Georgetown University, brillante specialista di lingue straniere, una vera
celebrit nel mondo accademico. Dotato di una memoria visiva prodigiosa e di
un'innata predisposizione per le lingue, padroneggiava sei dialetti asiatici oltre a
spagnolo, francese e italiano. Le sue lezioni di etimologia e linguistica erano
talmente affollate che si poteva soltanto seguirle in piedi, e lui invariabilmente
doveva trattenersi a lungo per rispondere a un fuoco di fila di domande. Parlava con
autorevolezza ed entusiasmo, apparentemente senza curarsi degli sguardi sognanti
delle studentesse, completamente soggiogate dal suo fascino.
Scuro di capelli, Becker era un trentacinquenne vigoroso e vitale, con penetranti
occhi verdi e un intelletto di tutto riguardo. La mascella volitiva e i lineamenti decisi
ricordavano a Susan il marmo scolpito. Alto pi di un metro e ottanta, Becker si
muoveva a velocit supersonica su un campo da squash, lasciando a bocca aperta i
colleghi. Dopo aver sbaragliato l'avversario, si rinfrescava la testa sotto una
fontanella inzuppando i folti capelli neri. Poi, ancora gocciolante, offriva al
compagno di gioco un frullato di frutta e una brioche.
Come per tutti i giovani professori universitari, lo stipendio di David era modesto.
Ogni tanto, quando aveva bisogno di rinnovare la quota associativa del club di
squash o di cambiare le corde della vecchia racchetta Dunlop, racimolava un po' di
soldi facendo traduzioni per agenzie governative di Washington o dintorni. In una di
queste occasioni aveva conosciuto Susan.
Era una frizzante mattinata durante le vacanze autunnali. Becker, rientrato dopo il
jogging mattutino nel trilocale messogli a disposizione dall'universit, aveva notato
che la segreteria telefonica lampeggiava. Mentre beveva succo d'arancia, aveva
ascoltato la registrazione. Il messaggio era uguale a tanti altri: un'agenzia governativa
richiedeva i suoi servizi di traduttore per qualche ora, in tarda mattinata. La cosa
strana era che Becker non aveva mai sentito parlare di quella organizzazione.
ÆSi chiama National Security AgencyÇ aveva detto ai pochi colleghi interpellati per
saperne di pi.
La risposta era immancabilmente questa: ÆIntendi il National Security Council?Ç.
Becker aveva ricontrollato il messaggio. ÆNo, hanno detto proprio Agency.
L'NSA.Ç
ÆMai sentita.Ç
Becker aveva consultato la guida del General Administration Office, che elenca tutti
gli uffici governativi, ma non aveva trovato nulla neppure l. Perplesso, aveva
telefonato a uno dei vecchi compagni di squash, un ex analista politico diventato
ricercatore presso la Biblioteca del Congresso. Era rimasto sconcertato dalla risposta.
Non solo I'NSA esisteva, ma era considerata una delle pi influenti organizzazioni
governative del mondo. Da oltre mezzo secolo raccoglieva dati sullo spionaggio
informatico mondiale e proteggeva le comunicazioni riservate degli Stati Uniti. Solo
il tre per cento degli americani era a conoscenza della sua esistenza.
ÆNSAÇ aveva scherzato l'amico Æsta per "Nessuna Simile Agenzia".Ç
Con un misto di apprensione e curiosit, Becker aveva accettato la proposta della
misteriosa agenzia. Aveva percorso in macchina i sessanta chilometri per raggiungere
i trecentocinquantamila metri quadrati coperti della sua sede centrale, nascosta con
discrezione sulle colline boscose di Fort Meade, nel Maryland. Dopo aver superato
infiniti controlli di sicurezza e aver ottenuto un pass olografico per ospiti valido per
sei ore, era stato scortato in un sontuoso centro di ricerca dove gli era stato detto che
avrebbe trascorso il pomeriggio a fornire "supporto cieco" alla divisione di
Crittologia, un gruppo elitario di cervelloni matematici noti come "decifra-codici".
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